Alberto Biasi, nato a Padova nel 1937, è noto per il suo ruolo guida nella promozione dell’arte cinetica, letteralmente “arte che si muove”. Questo tipo di arte acquista il suo significato attraverso l’interazione con lo spettatore, attraverso un gioco di colore, luce e movimento: dunque, un tipo di arte che non rimane esposta, intoccabile e bidimensionale, su una parete di un museo, ma che è viva e coinvolge attivamente lo spettatore.
Tra la fine degli anni ’50 e l’inizio degli anni ’60, insieme al Gruppo N, Biasi ha iniziato a esplorare le possibilità dell’arte cinetica, realizzando i primi lavori ottico-dinamici. Durante gli anni ’70, ’80 e ’90, come solista, Biasi ha continuato la sua ricerca sugli spazi e le forme cangianti.
La mostra conduce lo spettatore attraverso l’intero arco della carriera dell’artista, per arrivare alle sue opere più recenti, gli assemblaggi, con il loro effetto impressionante di plastica e colore. Il mondo di Biasi, ricco di illusioni ottiche, è direttamente influenzato dall’osservazione dei fenomeni naturali. Anche se la vita della città moderna tende a mascherare il rapporto tra uomo e natura, i riverberi del mondo naturale vengono da lontano, sfidando le vibrazioni del mondo artificiale, di influenzare e modellare la nostra vita quotidiana. Allo stesso modo, le opere di Alberto Biasi contengono i movimenti delle stelle nelle galassie lontane, le onde fatte da un sasso gettato in uno stagno, i colori della natura rivisitati in nuove forme e combinazioni.
Attraverso la sua ricerca artistica sui fenomeni naturali, Alberto Biasi è uno dei principali promotori dell’arte contemporanea in Italia. Ha allestito oltre 80 mostre personali e partecipato a più di 400 collettive. Le sue opere si possono ammirare in ogni angolo del mondo, dal MOMA di New York per i musei di Belgrado, Buenos Aires, San Francisco e il Museo Hermitage di San Pietroburgo.
Alberto Biasi, nato a Padova nel 1937, è noto per il suo ruolo guida nella promozione dell’arte cinetica, letteralmente “arte che si muove”. Questo tipo di arte acquista il suo significato attraverso l’interazione con lo spettatore, attraverso un gioco di colore, luce e movimento: dunque, un tipo di arte che non rimane esposta, intoccabile e bidimensionale, su una parete di un museo, ma che è viva e coinvolge attivamente lo spettatore.
Tra la fine degli anni ’50 e l’inizio degli anni ’60, insieme al Gruppo N, Biasi ha iniziato a esplorare le possibilità dell’arte cinetica, realizzando i primi lavori ottico-dinamici. Durante gli anni ’70, ’80 e ’90, come solista, Biasi ha continuato la sua ricerca sugli spazi e le forme cangianti.
La mostra conduce lo spettatore attraverso l’intero arco della carriera dell’artista, per arrivare alle sue opere più recenti, gli assemblaggi, con il loro effetto impressionante di plastica e colore. Il mondo di Biasi, ricco di illusioni ottiche, è direttamente influenzato dall’osservazione dei fenomeni naturali. Anche se la vita della città moderna tende a mascherare il rapporto tra uomo e natura, i riverberi del mondo naturale vengono da lontano, sfidando le vibrazioni del mondo artificiale, di influenzare e modellare la nostra vita quotidiana. Allo stesso modo, le opere di Alberto Biasi contengono i movimenti delle stelle nelle galassie lontane, le onde fatte da un sasso gettato in uno stagno, i colori della natura rivisitati in nuove forme e combinazioni.
Attraverso la sua ricerca artistica sui fenomeni naturali, Alberto Biasi è uno dei principali promotori dell’arte contemporanea in Italia. Ha allestito oltre 80 mostre personali e partecipato a più di 400 collettive. Le sue opere si possono ammirare in ogni angolo del mondo, dal MOMA di New York per i musei di Belgrado, Buenos Aires, San Francisco e il Museo Hermitage di San Pietroburgo.